Con l’elezione del nuovo presidente Gabriele Gravina, la Lega Pro sarà a 60 squadre, così come annunciato nel suo programma elettorale. Il nuovo presidente in questi anni è stato il grande oppositore di Mario Macalli. Il suo ruolo nel mondo del calcio oltre che da consigliere federale è legato soprattutto alla grande ascesa a metà anni novanta del piccolo Castel di Sangro, portato fino alla serie B.
L’obiettivo, quindi, è quello di riavere i tre gironi da 20 già a partire dalla prossima stagione, 2016/2017, tornando alla Lega Pro 60 squadre. L’ipotesi più probabile è che gli almeno sei posti vacanti vengano messi a “disposizione” tra le retrocesse della Lega Pro (nonostante lo stesso Gravina abbia smentito l’ipotesi di una riduzione delle retrocessioni a stagione in corso) e le altre squadre di D, probabilmente con priorità alle vincenti dei playoff, a patto di avere una situazione economica e dello stadio solida e adeguata. Solidità finanziaria che il neopresidente vorrebbe sia tale anche attraverso l’aumento della fideiussione a garanzia per l’iscrizione, eliminando la tassa a fondo perduto. Un modo anche per cancellare il pericolo fallimenti, visto che si arriva da un 2014/15 in cui sono scomparse ben 7 squadre.
Il presidente della Lega Pro, Gabriele Gravina ha rilasciato ai microfoni di Radio 1 il suo pensiero riguardante il destino della terza serie professionistica italiana: “La Lega Pro potrebbe tornare a chiamarsi Serie C, con uno sponsor importante a suo fianco in modo da ottenere maggiori risorse per la terza serie. Quest’ultima è stretta tra un professionismo importante come quello della Serie B e la massima serie dilettantistica. In più le risorse sono scarse sia per la crisi economica sia perché il brand è stato devastato con calcioscommesse e una marea di punti di penalizzazione. Serve un percorso condiviso e credibile, che appassioni nuovamente i 7-8 milioni di italiani che fanno riferimento alle 54 province su cui insistono i club di Lega Pro. Numero che salirà visto che entro giugno torneremo a 60 club, come sancito dalle NOIF. Poi capiremo se il numero è giusto, visto che tantissime squadre non riescono a reggere il professionismo. Ma serve uno studio approfondito di tutto il sistema, non si possono tagliare club solo in terza serie e senza una vera motivazione. Il calcio professionistico della Lega di Serie C deve essere quello della formazione dei giovani, dell’aggregazione. Serve lavorare molto sul settore giovanile: il nostro calcio ha tanta fretta, ha voglia di utilizzare prodotti finiti. Per questo si rivolge all’estero trascurando i nostri giovani di grande qualità, come ho potuto apprezzare seguendo dall’interno l’Under 21. Serve un processo di valorizzazione che coinvolga tutte le serie professionistiche, risolvendo i problemi di sostenibilità del calcio minore e permettendo ai grandi club di tornare ad avere giocatori italiani di successo“.
Queste le ipotesi per capire come portare il numero a 60:
- bloccare i play out di Lega Pro ma a questo punto della stagione, come ammesso dallo stesso presidente, sembra una ipotesi difficile da percorrere;
- integrare il numero passando per i play Off di serie D, portando alla promozioni delle 6 migliori squadre dopo la disputa delle finali Play Off, così facendo si darebbe più valore ai Play Off della D, e si promuoverebbe tramite Play Off, si premerebbe chi vince;
- poi c’e’ la terza ipotesi, adottare il sistema del ripescaggio.
La certezza è che il prossimo campionato di Lega Pro, che probabilmente tornerà a chiamarsi Serie C, sarà a 60 squadre. Ecco le 3 ipotesi possibili:
- Sospensione dei playout in Lega Pro, retrocederanno in Serie D solo le ultime classificate dei tre gironi di Lega Pro.
- Maggiore valore dei playoff di Serie D. Al momento la vittoria dei playoff in Serie D non garantirebbe la promozione in Lega Pro. L’idea sarebbe quella di aggiungere 6 promozioni alle già 9 certe della vittoria dei rispettivi gironi.
- Ripescare 3 squadre fra le retrocesse dalla Lega Pro alternandole con la Promozione di 3 squadre che vengono dai Play Off di Serie D.