• 30 Dicembre 2015
  • Redazione
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Il tifo è un fenomeno sociale per cui un individuo o un gruppo di individui si impegnano a sostenere con vivo entusiasmo la vittoria di un concorrente o di una squadra in una disciplina sportiva.
Cosa si intende per tifo?
Come indica la parola, si tratta di un comportamento abnorme, diverso dal semplice parteggiare per questo o per quello. Dall’etimologia greca della parola, tifo richiama una “febbre”, un sostegno entusiastico per una squadra o un personaggio. Il tifo è molto più vicino all’amore romantico in cui è “naturale” soffrire per amore: il tifoso, infatti, giudica normale “soffrire” per la propria squadra. Si può chiamare in mille modi: tifo, passione, fede, amore.
Il tifo non si riferisce solo a quello dell’ultrà, ma a tutti coloro il cui stato emotivo dipende dal risultato agonistico.
Il tifo da stadio delle partite di calcio che conosciamo oggi è nato nell’antica Roma.
Infatti nelle arene dei circhi e degli anfiteatri romani il popolo andava a svagarsi e sfogarsi assistendo a battaglie di gladiatori negli anfiteatri e corse di bighe e quadrighe nei circhi. La gente seguiva queste manifestazioni come il fanatismo calcistico attuale; infatti spesso nascevano risse e tafferugli tra le varie tifoserie che già erano organizzate in veri e propri gruppi dai connotati anche politici chiamati «collegia».
Fanatismo a cui spesso non si astenevano neanche gli imperatori. Di conseguenza la plebe romana sfruttava gli spettacoli delle arene come valvola di sfogo proprio come oggi gli ultras e gli hooligans di tutto il mondo usano il calcio per lo stesso scopo tribale, trovando così molte somiglianze tra l’atmosfera delle odierne partite di calcio e quelle delle antiche arene romane.

Il tifo è, forse, l’ultima forma di appartenenza rimasta, nel nostro Paese. Certamente più della politica, che suscita emozioni prevalentemente negative. Il mondo del calcio unisce, crea una magica connessione tra le persone e annulla le differenze di età, religione, nazionalità, luogo geografico e classe sociale. La bellezza di questo sport è che ci si può ritrovare abbracciati ad uno sconosciuto per la semplice marcatura di un goal.

Oggi poi, grazie ai social media, i club ed i loro campioni si aprono a 360 gradi ai propri tifosi, rendendoli sempre più partecipi della vita della propria squadra, facendoli sentire parte integrante del progetto sportivo a loro tanto caro e proponendosi in un certo senso di collaborare con loro nell’ottica di una crescita reciproca.

Grazie ai social, le squadre forniscono: informazioni sui progetti societari; informazioni di calciomercato aggiornate in tempo reale; interazione diretta e continuata durante le partite; curiosità di vario genere sulla vita privata dei loro calciatori di punta. Con questo lavoro riescono a: raggiungere grandi masse di fan in ogni parte del mondo; far crescere la popolarità del marchio del club in giro per il mondo; rafforzare e/o creare partnership commerciali/televisive.

 

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