Claudio Grauso: “Non vincere in casa stava diventando un’ossessione”

  • 22 Aprile 2016
  • Redazione
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In occasione dell’allenamento del venerdì pomeriggio della Giana Erminio, presso il centro sportivo Seven Infinity di Gorgonzola, ai nostri microfoni di TuttoTritiumGiana.com è intervenuto il centrocampista biancoceleste classe 1979 Claudio Grauso. Ha raccontato dell’emozione per la vittoria casalinga contro la Cremonese, arrivata dopo sette mesi dall’ultima contro il Cuneo, delle sue condizioni fisiche, del prossimo impegno di campionato contro il Padova e delle prossime sfide salvezza con FeralpiSalò e Pordenone, ed un pensiero finale sulle probabilità di final eight nei playoff, al termine della prossima stagione sportiva.

Claudio, dopo sette mesi siete riusciti a tornare alla vittoria nel vostro stadio, contro la Cremonese.

“Sono stati tre punti che hanno fatto bene a noi stessi. Il fatto di non vincere in casa stava diventando un’ossessione. Spesso è stata un po’ di sfortuna, come con il Bassano quando avevamo preso il rigore a tempo scaduto, oppure nelle partite contro Cittadella e Renate. Abbiamo disputato tante partite dove meritavamo di vincere, ma se non si vince c’è sempre un motivo. La sfortuna ripetuta nel tempo non è più tale e diventa qualcos’altro. Sicuramente questa vittoria in casa, arrivata in un momento del campionato dove non si può più sbagliare, è stato un buon viatico per guardare con più tranquillità alla salvezza”

Martedì scorso sei tornato ad allenarti con il gruppo. Le tue condizioni fisiche?

“A Bolzano avevo fatto un contrasto con l’interno del piede, stiracchiandomi il legamento collaterale. Pensavo di rientrare dopo tre settimane, ma dopo aver fatto un allenamento, avevo avuto una ricaduta. Perciò i tempi si sono leggermente dilatati. Ora sto bene e sono a disposizione”

Domenica prossima sfida inedita allo stadio Euganeo contro il Padova. E’ la prima volta che calchi quel campo?

“In occasione di un Padova-Mantova di serie B ero infortunato. Quindi sì poiché ero indisponibile. Certamente è uno stadio bello che ha una società gloriosa. E’ una sfida di Lega Pro. I giocatori che hanno in rosa sono buoni. Hanno ripreso il cammino troppo tardi, altrimenti ad oggi avrebbero conquistato un posto nei playoff. Fuori casa siamo ostici, e dovremo cercare fino a fine stagione di portare in cascina più punti possibili”

Considerando che le ultime due partite dovrete scontrarvi con altrettante squadre che lottano per i playoff, come FeralpiSalò e Pordenone.

“Sono tutte partite difficili, e un po’ dipenderà anche dai risultati degli altri campi. Se perderanno tutte quelle dietro in classifica, siamo salvi anche in questo modo. Però bisogna entrare nell’ottica che le altre potrebbero vincere. Dovremo fare il nostro cammino. Poi vedremo la classifica e faremo due conti”

La prossima partita casalinga potrebbe arrivare già la salvezza matematica, poiché con una vittoria a Padova ed un pareggio tra le mura amiche, ed in base alla classifica avulsa a fine stagione, in caso di arrivo a quattro squadre, la Giana è in svantaggio solo con la Pro Piacenza, mentre in vantaggio con Renate e Lumezzane.

“A prescindere se siamo salvi, non andremo in campo a perdere con il Pordenone. Ma è meglio pensare partita per partita. Come si può verificare, una settimana sembra siamo spacciati, mentre l’altra sembra siamo salvi. Questa altalena non fa benissimo. Sappiamo che possiamo battere squadre più titolate di noi, ma anche altre possono farlo. Secondo me contro l’Alessandria non abbiamo pensato troppo a noi, quanto quello che facevano le altre squadre. Siamo stati costretti a pensare per noi stessi contro la Cremonese ed è andata bene così. Quindi direi di continuare su questa strada”

Infine un pensiero sulla possibilità delle final eight ai playoff nella prossima stagione sportiva. Ne trarranno beneficio anche le squadre che lotteranno per la salvezza?

“Per quanto concerne la Giana direi di fare un passo alla volta. Sulle nuove regole direi sì, potrebbe essere uno stimolo un po’ per tutti. L’ultimo anno che ho disputato a Monza c’era stato un campionato particolare dove otto squadre venivano promosse ed altrettante retrocedevano, a causa dell’abolizione della Seconda Divisione di Lega Pro”.

 

Servizio a cura di Davide Villa

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